Storia
Verso la fine del 1800 la famiglia Lavarini cedette i suoi possedimenti sui monti della Lessinia trasferendosi in una piccola località posta sulle colline di Marano di Valpolicella chiamata “Camporal",dove iniziò la coltivazione delle poche viti allora esistenti.
Dapprima il poco vino prodotto era destinato a consumo familiare e locale ma quando, nel secondo dopoguerra, la richiesta di vino incominciò a crescere, Angelo, con l’aiuto dei figli, iniziò a dotare l’azienda di strutture per poter soddisfare un mercato più ampio.
Ben presto l'intera tenuta si trasformò in un vero e proprio giardino. Accanto alle viti esistenti su quelle terre a inizio secolo ne aveva aggiunte molte altre provenienti dalle svariate località della Valpolicella.
Ma assieme a quella sua forte passione per la vite Angelo ne nutriva un’altra: quella per il ciliegio. Ben presto venne creato in quella piccola e sperduta località di Marano un campo sperimentale cerasicolo (coltura del ciliegio) nel quale venivano studiate le malattie del ciliegio.
Camporal diventò per alcuni anni un vero e proprio centro di ricerca dove si riunivano diversi studiosi e ricercatori del tempo. Quando giungeva la sera, al termine di ogni incontro, si accendeva la candela e si scendevano le scale. Si arrivava a quella piccola cantina col volto in sassi dalla quale non si usciva se prima non si aveva sorseggiato un goccio di recioto o amarone.
Era diventato quasi un rito e oggi un ricordo per tutte quelle persone (e sono state tante) che in quegli anni hanno varcato quella soglia e si sono immersi in quell’atmosfera quasi irreale che il vino, dono di bacco, ha il potere di far vivere.